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03 ottobre 2012

Il modello Italia

Nel post dell’8 ottobre 2009 ho scritto sul tema “Libertà e giustizia” goduta da chi,  partorito e nato in Italia, è ancora alla ricerca della prima occupazione. Alcuni di costoro curano il blog "Jus primae noctis"  ispirato ad una massima di Goethe:

Nessuno può essere schiavizzato in modo più totalizzante di colui che crede falsamente di essere libero

Parole terribili da gridare in faccia a Fiorito Batman, l’Uomo libero che fa suo ciò che depreda, creando attorno al suo personaggio una rete di diritti lesivi per i cittadini che hanno votato il partito nel quale ha esercitato il mandato di rappresentanza nel Consiglio Regionale del Lazio.
Già allora, quando scrissi il post, ci si chiedeva quale volto avesse una persona onesta, rispettabile e altruista, quando, ecco, da Anagni, spunta la figura paradigmatica del tesoriere che usa il denaro in cassa distribuendolo nel clan e sperperandolo  in spese pazze. E’ il caso di riprendere l’argomento e giocare un po’ con le variabili del modello di (G)iustizia, chiamando I quella praticata in (I)talia.  Il gioco segue il filo logico delle considerazioni fatte nel post “Interdipendenza dei …” considerando gli elementi (D)estino, (M)ale e (B)ene; il tutto, per valutare se la posizione degli elementi nel “motore ” è in grado di erogare l’energia sufficiente per ottenere la (G)iustizia, oppure, per surriscaldamento, il grippaggio in (I) che vale per l'insieme (I): (I)ngiustizia, (I)llegalità, (I)niquità … insomma, (I)talia!
Supposto che gli eventi evolvano in un ciclo (MB) verso il (D)estino e che ognuno pensi che la (G)iustizia si realizzi appunto quando si goda il sentimento di (L)ibertà, occorre che la posizione dei componenti nel motore sia attuata nel seguente modo:
(MB) r  -> (D) -> (GL);
dove “r” è il fattore di rispettabilità. Ciò vuol dire che quanto più una persona è rispettabile, quanto più avrà un destino teso a realizzare Giustizia e Libertà.
In realtà l’elemento (D) non sta tra (MB), ma occupa il posto di (GL) spezzandosi nel modo seguente:
(MB)r -> G-> L -> D
Il ché significa che D non è segnato dalle nostre libere scelte, ma dalla (G)iustizia e dalla (L)ibertà che questa giustizia lascia percepire. In entrambi i casi, il tutto dipende dalla (r)ispettabilità della persona che assume valori negativi quando questa prende atteggiamenti egoistici, e positivi, al contrario quando questi atteggiamenti sono altruistici.
Tanto più un persona è rispettabile, piccolo è l’elemento G, perché giusti sono gli atti che compie e grande è l’elemento L. Infatti la giustizia va praticata solo per chi non rispetta la legge e il destino del rispettabile, onesto e altruista è già scritto col segno della libertà.
Se G assumesse la forma I, significherebbe che (r)ispettabilità si trasformi in (i)rrispettabilità e la libertà sia intesa acquisita attraverso una ingiustizia creata da leggi inique, come appunto sono state quelle del Lazio che hanno trasformato Fiorito in un falso Batman, ma vero per i soli suoi ventiseimiladuecentodiciassette elettori della Ciociaria!
Penso che, muovendo in altro modo gli elementi del motore si possano fare altre scoperte interessanti.
Questo ho scritto perché in tutti noi torni la convinzione che la Libertà si conquista con l’essere onesti e rispettabili, e, soprattutto, altruisti.

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