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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

13 marzo 2018

La risposta a Diego Fusaro


Mi riferisco a questa clip apparsa stamane
Stando al tema della Filosofia dell'economia (ammesso che questa filosofia abbia qualche fondamento di ragionevolezza), e per sottolineare il contrasto insuperabile esistente tra una forma di pensiero emergente che ripercorre nel tempo il momento storico contingente in senso hegeliano, e quello che invece lo ripercorre coi fatti in senso vichiano,  sta di fatto che i governanti del mondo continuano a collezionare inequivocabili fallimenti perché pretendono di usare mezzi che avrebbero potuto essere efficaci solo se in passato avessero avuto un qualche successo.

Infatti, gli aspetti politici da affrontare si presentano complessi ed in ambiti così eterogenei che richiedono un trattamento del tutto nuovo con cambiamenti radicali.
L’errore fondamentale nasce nel voler semplificare i problemi, sezionandoli in parti per trattarle indipendentemente le une dalle altre. Sul tema, qui richiamo il reddito d'inclusione che non porta nessun aiuto all’occupazione, sottrae risorse allo sviluppo, ed è un ammortizzatore sociale improprio. Un altro errore consiste nel ritenere prioritario ciò che costa meno e, in tal modo, al posto di un appalto per una grande opera, si fanno dieci appalti per dieci piccole opere che restano incompiute.
C’è infine l’illusione di credere che chi grida di più nel proclamare un diritto, sia il più verace, e chiudo l’elenco perché, se da un fenomeno complesso si ricavano singoli elementi che sembrano veri, nel considerarli isolati, il ricomporli, dà luogo ad un sistema che impazzisce.
La cosa più grave la rilevo per ultima è filosofeggiare sull'economia al posto di pensare al "Bene comune" per rendere l'esistenza dignitosa per tutti.
L'equilibrio economico non è un fine che si raggiunge col profitto a danno del salario.
E' da sessant'anni che si dà per dimostrato (ma non s'intende) che salario e profitto si conciliano solo sulla propria coscienza e sul senso di equità che ispirano i sindacati nel conciliare i loro conflitti d'interesse, e non cercando modelli complessi tutti destinati  a trasformare le utopie sognate in distopie vissute.
Il cambiamento segue il ritmo dei giorni: quello economico quello degli anni, quello culturale e sociale quello secolare, quello religioso è plurimillenario. Si tratta di percepire, con sempre maggior chiarezza, la misura entro la quale si è liberi dal bisogno e, per questo è auspicata la richiesta di rinnovare la società secondo un paradigma valido per tutti, perché tutti sono detentori di cinque libertà immutabili ed inderogabili:

  1. Tutti hanno coscienza che l'uomo è re nella natura e la natura è asservita all'uomo per i propri bisogni.
  2. Tutti possono comportarsi liberamente in modo da non portare nocumento a persone e cose.
  3. Tutti agiscono in modo trasparente e nel rispetto di sé stessi e del prossimo.
  4. Tutti possono scegliere l'occupazione più gradita alla propria indole volta ad operare sui quattro fattori primari di produzione economica (terra, capitale, impresa, lavoro) associandoli ad un super-fattore personificato nello “Artefice di propagazione economico-sociale”.
  5. Tutti possono associarsi per la tutela della propria personalità.
Di tal genere può essere il modello dell'evo nuovo che oggi sentiamo nascere.
Le cinque libertà sopra accennate non sono vincolanti perché chi è libero non necessita di essere coatto o indotto per ottenere ciò che desidera.
Lo Stato moderno deve ora assimilare la democrazia in modo da affrancarsi dalle lobby portatrici di interessi particolari: ciò al fine di rendere possibile, attraverso apposite forme associative rette da organismi di propagazione economica e sociale, il coinvolgimento degli interessi in conflitto verso una crescita armonica ottenuta attraverso un volontario percorso per giungere all'autonomia esistenziale .
Le prime comunità cristiane, possono essere il modello per questa nuova società rinnovata. Ma attenzione! Non voglio essere frainteso: non si tratta di un ritorno al passato. Si tratta di formare un progetto su basi sperimentali e di conoscenza più approfondite rispetto ai progetti già disponibili dai tempi remoti.
Si tratta anche di ascrivere questa nuova realtà tra i gli eventi della Storia, legittimando le cinque libertà della persona operanti in un regime di consapevolezza attorno al Progetto di vita coinvolgente l’umanità intera. L'Albero della vita di Milano - Expo 2015 potrebbe essere un simbolo come la Torre Eiffel lo è ancora del Progresso.
Gli organismi di propagazione economica e sociale esistono già: sono comunità vincolate da un patto di collaborazione che operano in economia con costi marginali ridotti. Si riconoscono perché creano ricchezza per tutti dal nulla e nulla costano alla comunità[1].
Dimenticare la dialettica degli idealisti: creare, condividere e riscoprire la retorica della Bontà e della Bellezza.

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[1] Non hanno ancora dimensioni rilevanti. Ma sono soprattutto evidenti nei paesi in via di sviluppo. Un’iniziativa per tutte. Terra Madre, nell’ambito di Slow Food di Carlo Petrini. Leggere una conversazione in Un’idea di Felicità tra Luis Sepulveda e lo stesso Carlo Petrini (2014, Slow Food – Guanda). Molto bello!!

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