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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

07 marzo 2018

Il generatore del Consenso


In fase di completamento e correzione(*)
Sulle priorità individuate dai soggetti politici per muovere in una certa direzione, il Generatore d’Impulsi in [C7], i gruppi sociali interessati assumono il consenso di agire per conseguire obiettivi con un grado di condivisione misurata rapportando la libertà percepita ai vincoli imposti.

Queste forze si attivano nell’area compresa tra le ideologie e i comportamenti; il Generatore di consenso stimola la Propensione del gruppo a partecipare e condividere le azioni per attuare il progetto conforme a un’idea di sostegno diffusa attraverso le idee propagandate dai politici.
Siano: 
  • Gc, il Generatore del consenso; 
  • Ln, la Percezione di libertà che il gruppo ha in un dato momento storico; 
  • Vn, la Percezione dei vincoli proposti dall’ideologia; 
  • p, la Propensione al consenso. 
Il generatore Gc tenderà a salire quanto più si accrescono i gradi di libertà rispetto ai vincoli che appaiono dall’ideologia; oppure al diminuire dei gradi di libertà e con l’aumento della Propensione a perderla nell’attesa di vantaggi futuri. Il tutto secondo questo rapporto:
Ln
Gc = ------- p
Vn
La formula può ridursi a considerare che p = V/L fatto Gc = 1
Si tratta di una formula originariamente introdotta dal Richard Khan come fattore di propensione al consumo, attraverso il risparmio sottratto al salario: qui, invece si tratta di Tempo libero (misurato in gradi di libertà) sottratto per effetto dei vincoli.
Tabella D
Desidero anche rilevare come il Consenso sia generato nel rapporto tra i Bisogni da soddisfare e le azioni che i Soggetti politici compiono per soddisfarli. In figura D, ne individuo di tre specie (Immateriali, Strumentali e Materiali) e il peso da attribuire a ciascuno riguarda le attività corrispondenti alle libertà positive o negative indicate per ottenere effetti propizi nella Religione, nella Cultura e in Società; nel ricercare un’Occupazione e per mantenersi in Salute appoggiandosi alle conoscenze e alla tecnologia disponibili; nel disporre di quanto serve in termini patrimoniali e di reddito per soddisfare i bisogni materiali occorrenti nel percorso esistenziale mirato alla qualità della vita.
I Bisogni sono classificati in ordine alla prevalenza nei riguardi della Materialità e della Strumentalità. In tutti i casi sono bisogni che, se insoddisfatti, portano a ridurre la percezione di libertà e, correlativamente anche la Propensione ad agire nel senso voluto dai Soggetti politici.
Direi che per vivere basta avere Casa e Cibo sufficienti; avere Salute per esercitare un’Occupazione adatta al fine di procacciarsi le risorse, e di avere Tempo per svagarsi e riposare.
La Persona ha altri bisogni. bisogni propri della sua natura, senza i quali egli non si considera libero, ma solo schiavo della propria corporalità.
E allora occorre rovesciare la scala dei valori, considerando l’ultimo, il Tempo, come il più importante e strategico nel dedicarlo ai Bisogni scelti nel modo che ognuno ritiene più conveniente.
È d’uso considerare il Tempo libero come quello trascorso nel non lavorare. Ebbene, nel tempo libero dedicato alle ferie, dovrebbe escludersi il tempo di viaggio che è strumentale al riposo feriale, come anche l’audiofilo che, prima di ascoltare, deve crearsi spazio in casa e spendere soldi per l’installazione dell’impianto Hi Fi. Anche il Bisogno di Salute è strumentale al soddisfacimento degli altri Bisogni.
I Bisogni materiali e immateriali, invece, vanno considerati per loro stessi, perché sentire i versi di una bella poesia, è apprezzabile anche fuori di casa, a digiuno e con un forte raffreddore!
Da quanto precede, guardando ancora la tabella D, appare evidente che il tempo è il fattore determinante della libertà. Per ottenerla occorre quindi spendere tempo quale suo corrispettivo. Si tratta del tempo per l’esercizio delle proprie attività da trascorrere e qualificare in relazione alla natura del rapporto che caratterizza la professione o il mestiere. La qualificazione interessa tutti: da chi ha un’occupazione o chi ha un rapporto occasionale con l’altro, come il consumatore che gira tra gli scaffali del supermercato o a chi passa al casello dell’autostrada, curando di avere con sé il telepass. Religione, Cultura e Socialità richiedono di essere rispettabile e sincero verso l’altro. L’Occupazione richiede Determinazione e Attenzione verso l’altro, Casa e Cibo richiedono l’osservanza delle Regole d’uso. Infine il Tempo libero, Progettualità e rispettabilità.

È la Consapevolezza di possedere un’Anima e sentire Dio in noi che ci dà la Coscienza di distinguere il bene dal male, il bello dal brutto e il buono dal cattivo.
Tuttavia non tutti dichiarano di possedere convinzioni adeguate alla responsabilità di cui sono investite. Ancora in troppi credono che il libero arbitrio sia la chiave che apre la porta alla libertà!
I santi sono tanti, e, all’opposto, gli atei o gli agnostici che, nell’udire il coro “Va pensiero” dal Nabucco, non sentono correre un brivido nella schiena, non credo che siano pochi. E, nonostante tutto, tanti preferiscono ammirare il tramonto in alta montagna, o guardare la Primavera di Botticelli, o leggere un brano della Bibbia, e persino occupare giornate intere per risolvere un difficile problema matematico.
Sono scelte che portano a vivere lo stato di Felicità. Ne consegue che sembra sciocco materializzare i Sentimenti, non nel senso che l’Anima abbia un peso (… io sono convinto che ce l’abbia), ma è del tutto illogico trasferire la bontà, la bellezza e il piacere dai Sentimenti agli Istinti. Insomma la Felicità stia con lo Spirito dove nasce; traslarla nel Corpo è da bestie!
°°°
Il nostro stato di umani ci fa considerare insoddisfatti i Bisogni portati a compimento in un’ottica indotta da un dominio Sociale e/o Culturale e/o Religioso.
Raramente i Bisogni immateriali si manifestano con pari intensità in una stessa Persona, ma è proprio questa peculiarità che la natura spinge ad associarci in modo molto complesso secondo le Competenze peculiari specifiche per ogni Contributo. L’assumiamo dalla scuola e dall’università: non come prodotti residuali delle culture evolute nel corso della storia. Tali prodotti creano conflitto nei comportamenti e nel modo di manifestare la propensione. Perché essa sussista, occorre operare con il metodo della ragionevolezza e mai con quello della razionalità. La persona non è un automa e solo a un pazzo potrebbe venire in mente di robotizzarla.
TabellaC
Più avanti, sempre riferendomi alle Tabelle C e D, tra le attitudini, saranno rappresentati anche i requisiti di Socialità, di Creatività propri dell’Agente, come esecutore e degli specialisti che formano e collaborano al Progetto.
Gli altri fenomeni contenuti nelle righe del diagramma della Tabella B, sono descritti nel capitolo successivo dedicato alle teorie di Pareto in materia di Derivazioni e di Residui.
Tabella B
Considero queste due teorie particolarmente utili per mettere in chiara luce che i concetti che le persone hanno circa il bene proprio e altrui sono essenzialmente eterogenei e non c'è modo di semplificarli o ridurli all'unità (vuol dire: non è possibile far tutti contenti).
Il Progetto sociale non è trattabile sotto forma di dati sui quali si svolge il ragionamento logico-sperimentale; ma si situa e si articola nell'ambito di processi logici ragionevoli necessari per far scaturire il Consenso sui progetti dei Soggetti politici.
Concludo col dire che la propensione a seguire regole condivise per collaborare con l’intesa di percorrere un progetto comune, forma, nella comunità, uno stato di Benessere circonfuso tra Anima e Corpo delle Persona che la compongono.
Penso che questa comunità corrisponda al progetto di Jeremy Rifkin nell’immaginare l’ascesa del Commons collaborativo per costituire la Società a costo marginale zero.
Ma sul costo marginale zero occorre porre attenzione. Il lavoro, oggi ha due facce: quello umano e quello meccatronico. Il primo non può andare alla mercé dell’altro         .
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Questo post sarà tra quelli introduttivi che tratteranno il duplice aspetto del reddito di cittadinanza interagente con la flat tax.
La corretta introduzione di questi istituti porterà alla cessazione del conflitto secolare tra impresa e lavoro, perchè verrà a decadere il rapporto di dipendenza del lavoratore occupato / imprenditore occupante che pagherà all'occcupato solo il corrispettivo marginale ai suoi bisogni primari.
Quello di base sarà formato dai servizi e dai benefici di carattere comunitario generati dal Bene comune.
Si potrebbe già considerare che la parte più consistente del reddito dei dipendenti pubblici potrebbe essere già definito Reddito di Cittadinanza. Per i privati sarebbe sufficiente renderlo esente dall'imposta personale. Questo cambiamento non dovrebbe avere un costo, solo che sarà impossibile sino a quando il Mondo non tornerà ad essere quello delle Nazioni indipendenti e degli Stati autonomi formati sul territorio indipendentemente dalla nazionalità.
A Roma, Tomba di Nerone, il 14/02/2018
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(*) Con "Il Principio di ragionevolezza" "Il Generatore del Consenso" è un altro dei paragrafi del capitolo 14 - Reattività e gestione del Consenso nel  II Volume di Oltre il Tempo - Persona e Società.

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