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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

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29 marzo 2016

Nihil foedius Europae servitute

(bozza)
27 marzo - Hooligans a Bruxelles
In questa nostra Europa appare manifesta la complessità di formare gruppi omogenei di Nazioni agenti in comunanza di interessi e unite da un forte vincolo comunitario che implichi tanto la sfera degli affetti quanto quella degli interessi. In famiglia ciò è normale come anche presso le comunità tribali. Altrove, a parte l'unità d'intenti che si forma attorno alla sopravvivenza e al soddisfacimento dei bisogni primari, poco rimane perché l'unità si mantenga e ciò accade per il sopravvenire di conflitti che alcuni provocano abbandonando il percorso del progetto esistenziale comune. Il mito tramanda le due follie ancora attive nella nostra società, la prima dell’umanità intera e la seconda quella che nei millenni si è formata in Europa. Caino e Abele, Romolo e Remo ne sono i rispettivi epigoni: entrambi agricoltori e pastori. Nei due casi il conflitto nasce tra il pastore e l'agricoltore. Il fatto appare evidente in quanto trovo scritto da Tito Livio al paragrafo 6 capo 5 del Libro "La Storia di Roma".
(…) Ita Numitori Albana re permissa Romulum Remum-que cupido cepit in iis locis ubi expositi ubique educati erant urbis condendae. Et supererat multitudo Albanorum Latinorumque; ad id pastores quoque accesserant, qui omnes facile spem facerent parvam Albam, parvum Lavinium prae ea urbe quae conderetur fore. Intervenit deinde his cogitationibus avitum malum, regni cupido, atque inde foedum certamen coortum a satis miti principio. (…)

(…) Così, affidata Alba a Numitore, Romolo e Remo furono presi dal desiderio di fondare una città in quei luoghi in cui erano stati esposti e allevati. Inoltre la popolazione di Albani e Latini era in eccesso. A questo si erano anche aggiunti i pastori. Tutti insieme certamente nutrivano la speranza che Alba Longa e Lavinio sarebbero state piccole nei confronti della città che stava per essere fondata. Su questi progetti si innestò poi un tarlo ereditato dagli avi, cioè la sete di potere, e di lì nacque una contesa fatale dopo un inizio abbastanza tranquillo. (…)
Le città di Alba e Lavinio non riuscivano a contenere la popolazione che si era formata tra albesi e latini, specie se ad essi si unirono i pastori e successe infatti che tanto a Caino, quanto a Romolo non garbava che i fratelli oltrepassassero i confini delle rispettive città (Enoch e Roma) che intendevano fondare.

Sui fatti, rispetto al racconto biblico*, la leggenda della nascita di Roma è alquanto confusa sull'uccisione di Remo. Ritengo che la cosa non abbia grande importanza, eccetto quella di confermare che l’agricoltura abbia un primato sulla pastorizia e che l’una e l’altra siano complementari al soddisfacimento dei bisogni umani, ma incompatibili se esercitate insieme. La pastorizia, per la necessaria ed evidente estensione dei pascoli necessaria al suo esercizio, è inconciliabile con le ristrettezze degli spazi agricoli accessibili dalla città.
Alba nacque dall’unione dei latini con gli albani, segnata dal matrimonio di Enea con Lavinia. Roma nacque come regno inter etnico. Come inter etnico il dominio si consolidò durante la repubblica e successivamente con l’impero, integrando le popolazioni d’Europa, d’Asia e d’Africa che divennero cristiane. Sono le Nazioni tuttora esistenti: Patrie tutte di cultura locale, latina e di religione Cristiana.
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Altri casi di conflitto locale tra pastori e agricoltori la storia non ne segnala. Sono chiari appaiono invece i conflitti tra città per la conquista dei terreni marginali intorno ai loro confini, conflitti che durarono sino sino a quando, durante il Rinascimento, nacquero le manifatture che richiedevano un vasto concorso di popolazione. Iniziò l'esodo inarrestabile dalla campagna alla città, molte delle quali, oggi, superano i milioni di abitanti.
Ora il conflitto avviene tra attori diversi e vi accenno in "Il dominio sui fattori di produzione" dove imprenditori e lavoratori si disputano il profitto col fisco e col padrone delle banche. Se prima erano i prodotti della terra oggi sono i beni di consumo accessibili solo col denaro che ha distrutto ogni valore che in esso non trovi consistenza. In tal modo l'Europa di Bruxelles impone la cancellazione di ogni religione e di ogni cultura per sostituirle con la scienza che non sa dare risposta alla Co-scienza** del mostro essere.
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La distinzione tra Potere spirituale e Potere temporale non trova più riscontro nella nostra epoca.
Il Potere spirituale, privo di strumenti sanzionatori, è cogente solo con chi, per fede, mantiene per sé un’opzione etico spirituale, ma senza la dovuta autorità contro l'egoistica passione di crearsi il proprio Dio a tutela dei capricci intellettuali o corporali. L’aspetto culturale e religioso della vita, in tal modo, si trasforma in mera opinione come in effetti si legge all'art 21 della Carta Europea dei Diritti Fondamentali e della Cittadinanza (foedus***)
E’ vietata ogni discriminazione anche sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza a una minoranza nazionali, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali.
Termino col richiamare questo brano tratto dalle Filippiche di Cicerone - parte 3; 36-39
[36] Nihil est detestabilius dedecore, nihil foedius servitute. Ad decus et ad libertatem nati sumus: aut haec teneamus aut cum dignitate moriamur. Nimium diu teximus quid sentiremus; nunc iam apertum est: omnes patefaciunt in utramque partem quid sentiant, quid velint. Sunt impii cives, sed pro caritate rei publicae nimium multi, contra multitudinem bene sentientium admodum pauci; quorum opprimendorum di immortales incredibilem rei publicae potestatem et fortunam dederunt.
Nulla è più abominevole del disonore, nulla è più ignobile della schiavitù. Siamo nati per l'onore e per la libertà: conserviamo questi valori oppure buttiamo la nostra dignità. Per troppo tempo abbiamo tenuto dentro ciò che sentivamo; adesso è già tutto chiaro: tutti manifestiamo a favore di ciò che sentiamo  o di ciò che vogliamo o contro.  

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* Dopo l'uccisione di Abele, Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden. Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch; poi divenne costruttore di una città, che chiamò Enoch, dal nome del figlio (Genesi 4,17).
** Teodorico Moretti Costanzi, in “Etica nelle sue condizioni necessarie” del 1965, nella nota 2 al Capitolo primo svolge alcune considerazioni che di seguito trascrivo liberamente, sperando di non allontanarmi troppo dal concetto che intendeva esprimere. Il termine di Coscienza è inconciliabile se lo riferiamo all'insieme di coscienze appartenenti ad un gruppo di più persone. L’ambito sociale nel quale viviamo ci porta ad essere degli “Io co-intelligenti”, nella misura in cui interagiamo l’uno con l’altro. Co-intelligenza può e deve essere intesa come Co-scienza in senso duplice. Primo: in riferimento al suo comprendere i vari coscienti; secondo: in riferimento alla sua strutturazione nelle tre forme di sapere (volontà, senso e intelletto) che precedono l’atto. Il Sapere, tolto definitivamente il pregiudizio di un essere-oggetto che stia dinanzi all’io-soggetto, non ha più modo di primeggiare e quindi il risultato dell’atto diventa frutto dell’operato di più persone che condividono la stessa Coscienza. La Scienza di a combinata con quelle di b, c, d, … k diventa Coscienza dal momento in cui le Scienze giungono allo stato di essere unificate e condivise.
*** "foedus", come sostantivo equivale a dire trattato di alleanza; come aggettivo brutto, deforme, ripugnante, orrendo e sgradevole. Chi ha richiesto i diritti per la Cittadinanza europea? Si tratta di diritti non voluti ma imposti?

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