Si è soliti
giudicare il comportamento delle persone per come appaiono e non come realmente
sono. Vediamo il nostro capo ufficio sul posto di lavoro ma non a casa, in
pantofole, mentre guarda la televisione. Poco importa far apparire ciò che gli
altri vedono; ritengo invece essenziale che la persona mostri volontariamente
ciò che di sè vuole rivelare agli altri. Fin qui non c’è nulla di nuovo perché,
ancora oggi, tutti nascondiamo ciò che non vogliamo far apparire e, in molti
casi, mostriamo - simulando - di essere chi realmente non siamo.
La simulazione,
come un tempo, non è più possibile perché i sensori di prossimità e i
dispositivi di navigazione inseriti negli smartphone fanno emergere come equivoci
i comportamenti del galantuomo, mentre, il mascalzone può mostrarsi come persona
tra le più virtuose. Ecco, quindi, la necessità che ognuno mostri se stesso,
non secondo il profilo convenzionale come ce lo vogliono appiccicare i politici
nel propagare le loro ideologie, ma con quello che rispecchia realmente l’onda
sulla quale ognuno intenda progettare il proprio percorso di vita.