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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

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18 agosto 2012

Partenogenesi o metamorfosi?

“Fermare il declino” è indispensabile, ma il verbo corretto  è “Fare tutti per cambiare”, e costruire il mondo futuro. ” Fermare il declino” è riduttivo: si aumenterebbe l'efficienza del sistema paese, ma il beneficio andrebbe ancora a sostegno della vecchia oligarchia incapace di trasformarsi.

"Da oggi  fermareildeclino.it si arricchisce di uno strumento di dialogo e comunicazione   con i nostri sostenitori. Il sito vuole essere lo strumento con cui Ali - Associazione libertà e impresa per le libertà economiche svolge il suo ruolo   per favorire l'emergere di un nuovo soggetto politico che abbia l'obiettivo di fermare il declino italiano, che disponga di un'analisi e di possibili soluzioni tecnicamente valide, e che sia credibile nell'esprimere una diagnosi e nel proporre una terapia.”.
Così Oscar Giannino ha scritto il 14 agosto scorso introducendo la Sezione Notizie di Fermare il declino.
L'iniziativa è seria e credo che l'impegno di ciascuno debba andare oltre la semplice adesione che si pratica versando il contributo alle spese elettorali per mandare l'amico in parlamento. Impegno serio, significa confrontare il proprio "Essere cittadino" con gli interessi particolari e generali che coinvolgono il gruppo o l'associazione d'appartenenza per raggiungere l'ente locale sino a toccare i vertici politici in parlamento.
Particolarmente, nel nostro paese, la domanda politica segue percorsi strani: non è rivolta alle camere ma giunge direttamente al governo saltando le competenze degli organi legislativi e giudiziari che agiscono in modo disgiunto dalle reali necessità del paese. La stampa è in mano ai partiti e ai sindacati che spadroneggiano nei comitati di redazione, peraltro consentendo alla proprietà di coprire certi interessi che vanno ben oltre il profitto che conviene all’editore; la televisione è un duopolio suddiviso tra Mediaset e SKY trascurando la RAI che fa repubblica a sé. 
Ci chiediamo chi ci rappresenta e a quale gruppo o associazione dovremmo fare riferimento per rappresentarci. Oggi, la politica è prerogativa di partiti che, arroccati alle antiche utopie, hanno arrestato il progresso al millennio scorso. I partiti non sono più capaci di cambiare, né vanno oltre il farsi del male l’uno contro l’altro, ostacolando il cambiamento che alla fine dovrà necessariamente compiersi.
“Fermare il declino” è indispensabile, ma il verbo corretto  è “Fare tutti per cambiare”, e costruire il mondo futuro. ” Fermare il declino” è riduttivo: si aumenterebbe l'efficienza del sistema paese, ma il beneficio andrebbe ancora a sostegno della vecchia oligarchia incapace di trasformarsi.
 Dobbiamo agire; operare nella Comunità o nell'Associazione con la quale intratteniamo rapporti d'interesse diretti, e chiederci se la nostra Comunità o Associazione, iniziando dalle modifiche statutarie, sia sufficientemente recettiva nel migliorarsi e rendersi compatibile con i principi democratici e liberali.
Non credo che vi siano altre strade per giungere a formare un largo consenso intorno a nuovi leader ... e ne servono tanti in un regime democratico! Non è auspicabile il fatto che attorno all'uomo nuovo - e Berlusconi, con altri, è ancora nuovo – continuino a riunirsi i personaggi dei partiti defunti venti anni fa. Popolo della Libertà è un partito dominato dagli ex che saltano sul carro secondo i loro comodi, di gente che ha trasferito in parlamento il proprio orticello e desidera continuare a coltivarlo, e non pensa davvero alle riforme come quella, tra le più importanti, degli ordini professionali. Non basta proclamare "Tutti a casa!". Occorre spezzare le oligarchie che si sono formate ovunque; e che ognuno riprenda un percorso compatibile in una società civile moderna dove, al posto del diritto di esistere, sia coniugata la Libertà di Essere. "Libertà di essere" significa libertà di culto, libertà di parola, libertà dal bisogno e libertà dalla paura. Si tratta, invero, di formare un vasto movimento unitario sul quale tutto sia condiviso da tutti. Non si tratta di compiere scelte politiche per le cui formulazioni i  partiti continueranno a essere indispensabili, ma di scelte condivise che riguardano l'etica di esistere nella nostra civiltà globale. Il movimento si creerà dal nulla e non per trasformazione metamorfica dei vecchi partiti, ma spontaneamente, come spuntano i primi fiori in primavera. L'importante sarà considerare i nostri bisogni e smettere di inseguire i desideri e le promesse ideologiche dei vecchi partiti.
Si è liberi se puoi pregare senza che qualcuno ti manchi di rispetto; si è liberi quando puoi esprimere il tuo dissenso nei confronti di chi esercita un abuso; si è liberi quando il bisogno riguarda il superfluo e ti promuovi nell'aiutare l'altro; si è liberi quando più nessun tiranno governerà sulla terra e la paura non origini più dallo spread, né dalle epidemie, né dalle carestie, né dai terremoti, né dal riscaldamento globale, ma solo dalla volontà quando turbata per mancanza di coraggio, per difetto di ragione e deviata dalle passioni.
Tra i 10 interventi per la crescita, non c’è traccia della necessità di riportare la comunicazione politica in modo da coinvolgere tutti nel rifiutare le ideologie che hanno ispirato la politica del passato, portando l’interesse generale  sui fatti  reali. L'assetto della vita civile va ricondotto ad un progetto che avvii il  "Cambiamento globale" nella direzione che ciascuno abbia le opportunità di occuparsi  per ottenere quel benessere oggetto del proprio progetto di vita e la felicità che si pensa di realizzare per sé stesso.
Occorre un progetto! Occorre che qualcuno lo proponga perché tutti possano elaborarlo nella parte che lo riguardi.
Per ora "Fermiamo il declino", appoggiando le iniziative che si formano intorno all'Istituto Bruno Leoni

1 commento:

  1. Istituto Bruno Leoni
    Laudato si’, il Pil La ricchezza di un paese determina benessere, salute, istruzione e felicità delle persone.
    http://www.brunoleoni.it/
    Pil: ricchi in un paese di poveri avviati alla miseria.

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