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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

  Sul dilemma tra necessità e possibilità, ritengo sia determinante l'intervento di Ilya Prigogine, laddove, nella processualità...

23 aprile 2012

Il buon candidato

Tutti contro: uno solo ha tradito
Sostengo che il progetto politico debba considerare l'economia subordinata alla Società,  la Società  subordinata alla Persona e la Persona  condizionata dall’opportunità di ottenere quanto sia sufficiente dalle risorse di cui abbia la disponibilità. L’organismo pubblico interviene non più come creatore di diritti e  come gestore di una giustizia sociale che considera l’uomo secondo una sua conformazione standard, ma agisce come propagatore di opportunità che le Persone, attraverso le istituzioni,  la società, e le associazioni liberamente costituite ed elette, gestiscono liberamente secondo criteri di responsabilità ed efficienza.  

Se questo è l’obiettivo da raggiungere, occorre che lo stato rinunci alla sovranità di cui è ancora rivestito, per restituirla al popolo come prescrive la maggior parte delle Costituzioni moderne e quella italiana, in articolare, all'art. 1, dove recita: "La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme nei limiti della Costituzione" stessa.  Quindi la riforma, prima di tutto sarà politica e i partiti dovranno dismettere i loro connotati statalistici, collettivisti e giustizialisti.
Rinvio ogni altra considerazione sul fatto delle riforme e qui mi soffermo sull'aspetto più urgente, con lo scopo di avviare al più presto la trasformazione che consiste, in questa prima fase, nel formulare un proposito per veicolare questo messaggio in ogni strato della popolazione e per costruire il nuovo uomo politico da un buon candidato affidabile e non influenzabile dalle lobby. Penso che costui possa essere latore di una visione tanto liberale quanto socialista; tanto conservatrice quanto riformista: l'importante che ne segua una e che sia in linea con le idee del partito.
"Mo che male c'è a promettere alla gente un pò di felicità........" pronunciato da Prodi era una smaccata presa in giro perché il programma del PD di tutto parlava tranne delle esigenze della Persona, come quando citava la famiglia e gli asili nido senza considerare genitori e bimbi. Per governare, chiunque può essere utile, ma l'importante è che si sappia che non basta manovrare PIL e debito pubblico usando la leva fiscale per risolvere i problemi politici, economici e sociali, ma lavorare intorno alle esigenze delle persone per quanto queste non siano in grado di arrangiarsi da sole in un contesto organizzativo più efficiente e che costi meno soldi. Si tratta del principio di sussidiarietà stabilito dal trattato di Roma nel lontano 1957 e rimasto sulla carta, mentre la burocrazia dilagante continuava e continua tuttora ad abbattersi su vecchie e nuove istituzioni, annientando l’individualità della Persona.
Il Decreto Legislativo Salva Italia, frutto del governo Berlusconi, già stabilisce ciò che bisogna fare. Si tratta ora di realizzare ciò che da anni Berlusconi sosteneva. La gente deve solo capire.


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