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Risonanza, biforcazioni e fluttuazioni

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07 aprile 2012

"Foedus", un'anomalia italiana

Un patto senza maggioranza!
Il 7 ottobre 2010 ho interloquito  nel thread proposto da Dino Cofrancesco da titolo Foedus, un'anomalia italiana.  Da allora, nonostante il governo tecnico, poco o nulla è cambiato. Lo riscrivo aggiungendo qualche osservazione e con aggiornamenti alla situazione contingente.
Tre sono le ragioni che contraddistinguono il nostro paese dagli altri del mondo occidentale.
1. Il comunismo non è ancora battuto e vive sospeso ma radicato come l'edera nella cultura, nella scuola, nella magistratura e nel lavoro. Prova ne sia che il Capo dello Stato in carica, senza sconfessare di essere comunista, al Quirinale, regge una struttura politica fortemente orientata a sinistra con ramificazioni in tutto il mondo; interviene sulle leggi approvate dal parlamento per modificarle nel senso voluto dall’opposizione, ora passata nella maggioranza; ha fatto dimettere Berlusconi per sostituirlo con Monti che, per governare ha bisogno del consenso della sinistra: gira per l’Italia come una trottola per rappresentarci la storia dal risorgimento in poi come nel libro Cuore di De Amicis.
2. La grande impresa è ancora in mano ai padroni del vapore. Rileggere gli scritti di Ernesto Rossi, oggi, è scoprire che la realtà italiana è ancora cementata alla ricostruzione post bellica degli anni 50. La corporazione di lavoratori e datori di lavoro è tutt’ora forte e costituisce una lobby che agisce sul governo anziché, come dovrebbe essere, sul parlamento.
3. La piccola impresa sopravvive clonandosi in altrettante più piccole perché non ha incentivi per svilupparsi: regge solo ingegnandosi tra l’elusione fiscale e il lavoro nero. Una trentina di srl, ora per la maggior parte all'estero, formano importanti gruppi industriali che sfuggono al nostro PIL. Beccarle fiscalmente significa chiuderle al mercato italiano.
Con questi miei convincimenti rileggere l'articolo di Cofrancesco mi fa scoprire più convinto di prima.
In Italia i tre motivi che ho esposto sorreggono il pilastro degli oppositori a qualsiasi cambiamento. Non è bastato il piccone di Cossiga per scalfirlo; non c’è riuscita Forza Italia; il Popolo della Libertà cerca ancora una mediazione per rendere il paese presentabile agli occhi del mondo ma sembra che ogni sforzo sia vano e che sia capace solo di far uscire effetti contrari con il suo operare.
Il Cav. Ora sta a guardare e, in molti pensano che – tra breve – si rimetta in sella. Come non si sa. La storia riserva sempre sorprese tra il come e il quando.
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