Penso rivivremo un’epoca sostanzialmente simile a quella tra
il XIII e il XIV secolo, durante la
quale, nella disputa tra papa, imperatore e i nuovi poteri delle monarchie
nazionali e delle città, che si ponevano spesso allo stesso livello dei poteri
"universalistici" di papa e imperatore, Guglielmo di Ockham si oppose
sia alle tesi ierocratiche di Bonifacio VIII, sia a quelle della laicità dello
Stato di Marsilio da Padova. Secondo lui autorità religiosa e civile dovevano
essere nettamente separate perché finalizzate a scopi diversi, così come
diversi erano i campi della fede e della ragione[1].
Queste poche righe per
individuare l’ancora alla quale far attraccare la barca della mia memoria sulle
ragionevoli circostanze della trasformazione lenta e lacerante che hanno subito
i Poteri che da “Universalistici” sono ora “Costitutivi”.
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